Come al solito s’accumulano eventi grandi e piccoli. Quello che ultimamente mi accade è di prestare attenzione alla capacità comunicativa di chi crea, fornisce o veicola informazioni. Ad esempio, mi hanno colpito le parole sinistramente xenofobe di grillo, lo scaricabarile sull’alluvione a Genova, i cortei e gli scioperi contro le misure del terzo governo non eletto d’Italia “in a row” (cit). Il dissenso è diventata una pratica ormai quotidiana in un paese dove si fanno retate che sembrano organizzate dalla vecchia guardia della Lega.
Io ero alla manifestazione di sabato a Bologna. E devo dire che ho provato sentimenti contrastanti. Da un lato ho avuto paura di rimanere ferito dalla carica della polizia o da un petardo, per cui quando è iniziato il casino ho istantaneamente aderito alla “Premiata Brigata Conigli” (per chi non sa di cosa si tratti, lo spiegherò meglio a tempo debito), mentre il presidio di “sforza nuova” è continuato più o meno indisturbato e i soliti cerebrolesi leghisti hanno avuto modo di lanciare i loro anatemi contro i centri sociali. Continua a leggere
Il pepe del conflitto
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