Ho risolto il problema dell’immigrazione e anche dell’influenza

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La soluzione era semplice, a pensarci bene. Mi è venuta mentre guardavo uno spezzone di un video di Doug Stanhope, un comico americano che spiegava la sua diffidenza verso il nazionalismo. Il succo, secondo Stanhope, è questo: il nazionalismo ti convince a odiare gente che non hai mai incontrato in vita tua e a vantarti di meriti non tuoi. Il fascismo ti  convince a vantarti anche dei lati peggiori della storia e della società del luogo dove sei nato, aggiungo io, facendoli passare per pregi. Come quelli che si vantano della cultura italiana ma l’ultima cosa che hanno letto è “Donne single nella tua area vuole fare tua conoscenza”.
Il nazionalismo, dicevo, ti dice che gli immigrati ti costano in assistenze che gravano sulle tue tasse. Anche i tuoi bambini gravano sulle tasse degli altri, cosa dovremmo fare, stringerti la mano e sventolare un tricolore perché hai messo al mondo una versione più piccola di te che urla senza motivo come un leghista e in più si caga addosso?
“Gli immiKrati non parlano la nostra lingua!” Come molti italiani che non sanno usare il congiuntivo, ma sai chi parla la tua lingua? Il vicino di casa che sai a malapena come è fatto e che fai finta di non vedere quando prendi la posta. Non far finta di avere a cuore i tuoi compatrioti, odi anche loro ma in contesti diversi.
“Gli immiCrati ci rubano il lavoro”. Oh, questa è la mia preferita. Un tizio arrivato su un barcone, che non parla la tua lingua, non ha esperienze nel tuo settore e spesso non ha neanche le scarpe è più qualificato di te in quel lavoro?
Ma che te l’hanno spiegato a gesti, il lavoro che ti avrebbero rubato?
In tal caso, sei uno sfigato di proporzioni così umilianti che non dovresti neanche uscire di casa, altro che procreare e gravare coi tuoi figli sulle tasse altrui.
Per chi sostiene queste tesi immonde, gli italiani che vanno all’estero realizzano sogni, mentre gli immigrati in Italia sono fannulloni che creano mal di pancia ai razzisti, motivo per cui io incentiverei il loro arrivo qua, altro che “35 euro al giorno”.
Ti lamenti dei 35 euro che gli immigrati costerebbero ai contribuenti? Precisiamo: associazioni mafiose e truffaldine sono immischiate nel business dei migranti, lo sanno anche i pesci, ma no: nessuno sta “regalando” soldi agli immigrati, li stanno regalando a gente che “gestisce” una situazione di crisi dando pasti avariati e allestendo alloggi degni di un lager.
E dunque, qual è la soluzione?
Secondo me, farveli piacere. Mettere degli sponsor e farli assomigliare ai calciatori milionari che tanto vi piacciono. D’altronde, le aziende che coi loro interessi muovono guerre, disastri ambientali e crisi agricole nei paesi da cui vengono queste persone si potrebbero permettere tranquillamente di sponsorizzarli e finalmente mettere la faccia sui loro traffici, facendo capire anche a gente che crede nelle balle sui migranti la relazione tra la crisi umanitaria in corso da anni e la benzina che mettono nella macchina, il caffè che bevono e il cellulare che usano per scrivere boiate sui social.
Loro, i migranti, sono qui perché da questa parte del mondo qualcuno guadagna mettendoli in pericolo di vita nei loro paesi d’origine. Tanto vale che quel qualcuno sponsorizzi le traversate oltre che le squadre di calcio, potrebbero perfino guadagnare qualcosa istituendo un business di scommesse che sarebbe sempre più umano che trattarli come merce o come bestie, cosa che già fanno.
Forse così ci libereremo del germe della xenofobia.

Io in questi giorni di influenza e febbre ho deciso di ammazzare germi e affini con un sistema molto semplice:
LA ZUPPA ROSSISSIMA
Bello il rosso, colore antitesi del nazismo e dei germi. Nel mio stomaco come a Stalingrado, l’invasore muore grazie a ingredienti forti e decisi come l’acciaio.
Ingredienti:
1 Cipolla ROSSA,
1 Peperoncino ROSSO,
1 cucchiaino di paprika ROSSA,
1 cucchiaio di salsa Siracha piccante ROSSA (facoltativo ma ci sta bene)
1 cucchiaino di peperoncini ROSSI in polvere,
2 cucchiai di concentrato di pomodoro che è naturalmente ROSSO
1 confezione di Fagioli ROSSI,
1 carota (arancione, ma la perdoniamo),
1 patata ROSSA,
1 cucchiaio di miso (che nella zuppa tanto tutto diventerà ROSSO) per ogni tazza di acqua bollente che userete per fare il brodo.
In una pentola in cui avrete aggiunto due cucchiai di olio mettete a soffriggere il battuto di cipolla e carote aggiungendo il peperoncino a pezzetti. Aggiungete i cubetti di patata e girate, fate cuocere cinque minuti continuando a mescolare e aggiungete un bicchiere d’acqua, la passata, la paprika, il peperoncino in polvere e i fagioli pronti.
A parte, preparate il brodo di miso semplicemente mettendo un cucchiaio di impasto di soia fermentata in una tazza d’acqua bollente. Aggiungetelo al resto degli ingredienti in pentola e lasciate cuocere per altri 30 minuti circa a fuoco lento. Salate a piacere.
E per guarire completamente, bevete tanta spremuta d’arancia. ROSSA, naturalmente.

 

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